Come tutti gli anni a Bergamo, i proprietari di animali e/o di mezzi di trasporto, si recano presso la chiesa di San Marco in Bergamo bassa per farli benedire. Per l’occasione, sull’Altare Maggiore, viene esposta la statua di S. Antonio Abate.
Ecco, di seguito, un breve reportage fotografico dell’evento:
Facciata della chiesa di S. Marco in Bergamo Bassa;
Altare Maggiore di S. Marco con esposizione della statua di S. Antonio Abate;
In attesa per la benedizione degli animali;
Il Padre Missionario ucraino Basiily che ha proceduto alla benedizione di Kiko Pota e dei presenti.
Dati Tecnici: Contax TVS con zoom 28/56mm Carl Zeiss; pellicola Fujicolor 200 Iso sviluppata in C 41; carta Fujicolor Crystal Archive Paper Supreme lucida.
SIATE SEMPRE RESPONSABILI E COERENTI CON LE NORME SANITARIE!
Continuano a posare indossando le mascherine le nostre testimonial volontarie, sempre osservando le norme sanitarie, per proteggersi e proteggere gli altri dal covid 19.
Questa volta hanno posato per noi:
Sofia & Kiko Pota;
Elena & Crumble nel cestello della bici;
Roberta;
Laura & Penelope;
Flory & Kiko Pota.
Dati Tecnici: Contax TVS con zoom 28/56mm Carl Zeiss; pellicola Fujicolor 200 Iso sviluppata in C 41; carta Fujicolor Crystal Archive Paper Supreme lucida.
Riprendendo il tema carnevalesco (Tèp de Carneàl (tempo di Carnevale): maschere, mascherine, mascheròcc), riporto una breve serie di scatti relativi alla Sfilata di Mezza Quaresima del 2019. Più che fotografare in posa i vari personaggi, propongo degli scatti inediti, quasi “rubati”.
E’ sicuramente un evento di grande richiamo e ogni anno, almeno in tempi pre-covid, migliaia di persone raggiungevano Bergamo per non perdersi lo spettacolo. La Sfilata di Mezza Quaresima è uno dei 15 carnevali storici d’Italia, un evento di rilievo nazionale.
Dalla tradizione secolare, nei decenni passati la Sfilata di Mezza Quaresima rappresentava un momento di pausa dalla rigidità imposta dal periodo di Quaresima, una ricorrenza che spezzava il ritmo della vita quotidiana dettato dalle cadenze religiose e dalle difficoltà della vita popolare. Oggi ha perso la connotazione religiosa, ma il fascino di questo evento permane: l’atmosfera gioiosa che invade tutta la città e l’importanza di questo evento fanno di Bergamo un luogo in cui l’espressione popolare persiste nel tempo con l’evolversi della città, anzi occupa una significativa dimensione all’interno della società contemporanea.
Dati tecnici:
Macchina fotografica: Reflex Leicaflex SL2 con obiettivo Summicron 50mm f/2;
Devo constatare che tutti gli amici degli animali sono sempre rispettosi dell’obbligo di indossare questo dispositivo, sia per proteggere se stessi, ma soprattutto gli altri; la vergona è che non tutti sono coscienti e, ancora oggi esistono provocatori e reazionari “negazionisti”… mi raccomando, continuiamo a dare il buon esempio!!
Sui corsi professionali di ritratto, ho deciso di pubblicare una piccola selezione che avevo presentato in occasione di una prestigiosa mostra personale a Bergamo, unitamente ad artisti e pittori. Un evento che ricordo con particolare piacere: un pubblico particolarmente coinvolto, tra fotografi, pittori, modelle ed appassionati, tutti interessati alla “originale “Mostra.
Una riflessione storica: agli albori della fotografia – specialmente in tema di ritratto – i pittori erano piuttosto “ostici” verso i fotografi per via delle mancate commissioni agli stessi; in breve tempo, infatti, la fotografia risultò più competitiva della pittura, grazie ai minori costi: ecco il motivo dell’accesa storica contesa! Nel 2012 è nata da me l’iniziativa di collaborazione tra fotografi e pittori, un binomio sicuramente interessante e creativo.
Ma veniamo alla mia mostra personale.
La prima serie riguarda il ritratto ambientato in un parco ottocentesco (per la cronaca, trattasi del Parco del Comune di Alzano Lombardo a Bergamo. Un grazie all’Amministrazione di allora per la gentile collaborazione). Con le modelle/i in costumi del 1700 e 1800, propongo una serie di scatti in bianco e nero. Con i soci e allievi ho dato nozioni tecniche e compositive per arrivare a risultati interessanti. In altra selezione esposta, propongo elaborazioni grafiche di Armanda, Patrizia e Daniela. Poi in sala posa Alice, Monica, i bijoux di Lu. Ed ancora ritratto di strada: “Compagni di classe” e “Visione romantica“.
A seguire una selezione di miei calendari, del 2012, con dedica delle modelle ritratte: Nataly, Samira, Natalya, Alice (B/N) e Alice (colore). Infine un mio autoritratto con la Contax 2 in bianco e nero.
Dati tecnici: Nr. 2 Reflex Contax 167 MT (una per il bianco e nero e una per il colore); obiettivi Carl Zeiss Distagon 18mm f/2.8, Sonnar 28/85mm f/3.3, Sonnar 135mm f/2.8 e Sonnar 180mm F/2.8.
Pellicole: Kodak TMAX 100 e 400 iso (B/N) sviluppata in TMAX con diluizione 1 + 4, carta IlFord; Kodak Plus Colr 200 (colore) sviluppata in C-41, carta Fuji Crystal Paper Archive.
A Natale 2020 (nonostante tutto) si continua a fotografare il tema che documenta le Feste (e speriamo che siano buone). Lo scrivente continua pertanto a fotografare altre “testimonial“:
il gazebo dei “Senza Cuccia” con in braccio Kiko Pota;
Angela di “Baby Bossi” – BG;
il sottoscritto con l’albero natalizio nella “corte”, sede del Foto Club Bergamo;
centro di Bergamo con la Capanna di Natale;
l’Albero Natalizio presso il quadriportico del Sentierone in Bergamo;
Sara con Gastone e Kiko Pota;
Orsola con Angelica e Kiko Pota;
il bassotto che augura a tutti gli amici degli animali Buone Feste e Buon 2021!
Dati Tecnci:
macchina fotografica: Contax TVS con Vario Sonnar zoom 28/56mm Carl Zeiss
pellicola: Fugicolor C 200 Iso negativa, sviluppata in C- 41
carta: Fujicolor Crystal Supreme Paper Archive
Infine l’ultima foto di auguri riguarda un mio autoscatto, effettuato con la reflex Zeiss Ikon SL 706, con obiettivo Skopar 35mm f/2.8. La pellicola è una kodak 100 TMAX.
Dal punto di vista tecnico, la foto è stata realizzata con una doppia esposizione sullo stesso fotogramma utilizzando un filtro 346 Cokin, specificamente utilizzato per questo particolare effetto.
Non vi preoccupate, non ho un gemello, di Ivan Mologni ne basta ed avanza uno!!!
Sin dall’infanzia, ho conosciuto la Valsassina, in lungo e in largo, in ogni stagione. Con la famiglia preferivamo trascorrere le vacanze in montagna, amando in contatto con la natura.
Crescendo, ho maturato la passione di fotografare questi splendidi paesaggi montani. Per alcuni, le montagne potrebbero sembrare quasi banali, per me il paesaggio alpino e prealpino mi riconduce alle radici, alla mia cultura, in memora di momenti felici della mia vita, come dovrebbe essere per tutti in ricordo delle proprie origini.
Le fotografie che vado a presentare – in bianco e nero – fanno parte di una piccola selezione eseguita con gli allievi del mio “Corso di Fotografia” ispirato al tema “Natura, inverno, le Alpi in Valsassina“.
Fotografando questo tema, durante lunghe escursioni, consiglio sempre un’attrezzatura contenuta, leggera e possibilmente “meccanica”, ovvero Reflex che non abbisognano di pile: ciò in quanto, a temperature molto basse, le batterie smettono di erogare energia rischiando di “lasciarci a piedi”, senza la possibilità di fare neanche uno scatto. Quindi basta portare con sé una reflex meccanica, un grandangolo, un medio-tele, un teleobiettivo, unitamente ad un piccolo treppiede (robusto ma al tempo stesso leggero), dei filtri di protezione UV (per evitare danni alle lenti) e una borsa leggera – tipo “Temba” o zainetti ( anche se poco pratici nella velocità di reperimento accessori).
Per quanto riguarda le pellicole, la scelta è ampia: bianco e nero e/o colore negativo o diapositiva (per la proiezione di spettacolari diaporami al Foto Club… quando di potrà!). Per quanto riguarda la sensibilità della pellicola, io preferisco una sensibilità media nel negativo e bassa nelle diapositive, per colori vivaci e saturi.
Consiglio a tutti la massima prudenza in montagna, indossando un abbigliamento consono e scarponi appropriati. In inverno dobbiamo fare i conti con tratti ghiacciati e scivolosi. Non mi addentro ulteriormente in altre problematiche, ma consiglio sempre la massima prudenza, il pericolo è sempre constante e la montagna esige rispetto!
L’attrezzatura che ho utilizzato per le foto di seguito riportate è una Contax S2A meccanica, con obiettivi Distagon 18mm f/4, Tessar 85mm f/2.8 e Tessar 180mm f/2.8, tutti marca Carl Zeiss.
Dati tecnici:
Pellicola Kodak Tmax 400 Professional;
Sviluppo rivelatore TMAX – diluizione 1 + 4;
Carta IlFord Mark IV Glossy Multigrade
1. Valsassina – “Pizzo dei Tre Signori con in primo piano il campanile del paese di Primaluna“2. Valsassina – “Pizzo dei Tre Signori”3. Valsassina – “Grigna Settentrionale”4. Valsassina – “Monte Resegone”5. Valsassina – ” controluce dorsale, Grigna Settentrionale”6. Valsassina – “aspetti della Valsassina in inverno”7. Ivan Mologni con la mamma Dina
“F.C.B.:Vivi la realtà della fotografia a pellicola!”
Come nel precedente articolo – in cui ho testato per la prima volta la pellicola in Bianco e Nero Ferrania P30 – anche in questo c’è stato un debutto: la pellicola positiva a colori Kodak Ektachrome 100 iso.
Impressioni: colori sicuramente più equilibrati rispetto alla Fujifilm Velvia che ho utilizzato in altri contesti, soprattutto montani; sottoesponendo leggermente si ottiene una saturazione ottimale, senza incorrere in fastidiose dominanti (come a volte mi è successo utilizzando la Provia o la Velvia), insomma una pellicola che non tradisce mai !
Gli scatti sono stati effettuati con la sempre fedele Rollei 35 S (v. art La mia Rollei 35 S), anche in questo caso utilizzata per la prima volta con una diapositiva ed i risultati sono stati davvero sorprendenti: sicuramente un’ottima compagna di viaggio, visto la compattezza unita alla qualità eccelsa dell’ottica Carl Zeiss.
“F.C.B.: Bianco & nero o colore, diapositiva o negativa… la Pellicola è sempre una goduria!”
Continua la mia ricerca a tappeto, con forza, impegno e costanza per diffondere in tutte le categorie professionali la sensibilizzazione all’uso della mascherina, quale protezione indispensabile in questo periodo: indossiamo tutti la mascherina e saremo più sicuri! Ricordiamoci che il sacrificio, imposto dalla pandemia, è necessario per garantire l’incolumità di tutti noi, non siate indifferenti o, addirittura, adottando comportamenti sconsiderati!
Dati tecnici:
reflex Contax Aria con obiettivo 28/85 f/3.3 Carl Zeiss + paraluce originale;
Pellicola: Kodak Portra Professional sviluppata in C 41;
Carta: FujiColor Crystal Archive Paper Supreme.
Ecco i Testimonial con Mascherina che hanno posato per me:
Luigi – rilegatore Punto Copia SAS
Donatella – Punto Copia SAS
Achille – imbianchino
coniugi Verdier – gastronomia
Eros e Antonella – pensionati
Orsola – Servizi Sociali Bergamo
Roberta – ottica
“Parla con gli occhi” – Ivan Mologni & Kiko Pota
Marta – architetto
Silvana – universitaria
Wilma – lettrice
Marina – commessa
“F.C.B.: una giovane ed entusiasmante realtà a pellicola!”
L’attrezzatura è la fedele Contax TVS con zoom 28/56mm Carl Zeiss; la pellicola è la Fujicolor C 200 a colori negativa, sviluppata in C 41, mentre la carta da stampa è la Fujicolor Crystal Supreme Paper Archive.
“F.C.B. – una grande tradizione ineguagliabile: per garantire il futuro a pellicola”
Il bassotto Kiko Pota con Marina, il basset hound Biagio, poi Kiko con Rudolf – detto Rudy – e Diango. Ed ancora, Kiko con Roberta, poi con Orsola e Angelica;
Infine in via XX Settembre deserta, i bassotti con la cucciola Bussola e la padrona Chiara. In questo periodo triste e complicato, solo in nostri amici animali si divertono, scorrazzano e giocano fra consimili.
L’attrezzatura usata è la Contax TVS con zoom 28/56mm Carl Zeiss; la pellicola è una Fuji C 200 negativa a colori, sviluppata in C 41. infine la carta per stampa è la Fujicolor Crystal Supreme Paper Archive.
“F.C.B.: l’associazione, una passione: la fotografia a pellicola”
Nel mese di marzo scorso avevo documentato il “confinamento” a Bergamo con vedute inquietanti in bianco e nero (v. art. IL MASSACRO CELATO).
La mia documentazione, purtroppo, continua ancora nel mese di novembre 2020: Bergamo continua ad avere un aspetto “desertico” nel rispetto della assoluta prudenza a causa del Covid – 19 – Virus maledetto.
Questo mio reportage vuole testimoniare la situazione attuale: in giro si vedono solo pattuglie – della Guardia di Finanza e dell’Esercito – intente a far rispettare l’obbligo di indossare la mascherina ed il distanziamento sociale. Le immagini si commentano da sole.
Continuerò a fotografare questa situazione anche in altri luoghi della città, per avere una visione amplificata e coerente del triste momento attuale.
Dati tecnici:
Contax TVS con obiettivo Sonnar 28-56mm Carl Zeiss;
pellicola FujiColor 200 a colori, sviluppata in C 41;
carta fotografica FujiColor Crystal Archive Paper Supreme.
1. Viale Roma – 2. Porta Nuova
3. Largo Gavazzeni – 4. Sentierone
5. Piazza Matteotti – 6. Piazza Cavour
7. Via XX Settembre – 8. Piazza Matteotti
9. Largo Cinque vie – 10. Piazza Pontida
11. Via XX Settembre – 12. Via Zambonate
13. Via G. Quarenghi – 14. Via Zelasco
“F.C.B.: Solamente la tecnologia tradizionale a pellicola!“
Naturalmente, le modelle che posano per me indossano la mascherina, in osservanza del Decreto sulla sicurezza interpersonale (distanziamento sociale).
Per l’occasione, Roberta si è prestata ad essere fotografata durante questo periodo climatico particolarmente clemente che mi ha facilitato il compito. Da notare la simpatica mascherina riportante il motto “Parla con gli occhi”, particolarmente azzeccato, visto i suoi bellissimi occhi color smeraldo, particolarmente espressivi!
Per tutti gli appassionati di ritratto, ricordo l’importanza di procedere sempre con la messa a fuoco sugli occhi, dato che lo sguardo dell’osservatore cade fisiologicamente su di essi. Un attento trucco permette poi di valorizzare adeguatamente il volto.
Fate particolare attenzione alle luci che devono essere sempre di costruzione e morbide; infatti la luce diffusa è l’ideale nella fotografia di moda e di bellezza. Per donare una particolare tridimensionalità al soggetto ritratto, effettuate anche scatti in controluce, con il sole tra i capelli: è il sole, infatti, la migliore e più naturale fonte di luce da sfruttare! Infine, utilizzate una pellicola di sensibilità medio – alta come ad esempio la Kodak 160 Portra Professional, che offre una gamma perfetta per valorizzare l’incarnato già nel negativo: i risultati si vedono “ad occhio”.
Protagonista in alcuni scatti è il mio bassotto Kiko Pota che si è prestato per alcune pose ambientate.
Dati tecnici:
Reflex Contax Aria;
obiettivo 28/85mm F/3.3. Carl Zeiss con paraluce originale;
pellicola Kodak 160 Portra Professional sviluppata in C 41
carta fotografica FujiColor Crystal Archive Paper Supreme.
“F.C.B.: Vivi con noi l’esperienza qualitativa della pellicola!”
Sono orgoglioso di presentare questa tematica che ritengo molto impegnativa. La ricerca sistematica degli Antichi Mestieri (v. artt. Gli antichi mestieri; Antichi mestieri) ancora oggi presenti e attivi (non sono semplici rievocazioni!) ma che non sono valorizzati – anzi addirittura dimenticati – da questa società consumistica.
Ebbene, dal lontano 2012 mi sto dedicando a questa documentazione fotografica a pellicola. Nella bergamasca, ancora oggi, esistono questi grandi artigiani: dei veri e propri artisti nelle loro specialità! Sempre molto collaborativi, mi hanno aiutato ad interpretarli al meglio. Una disponibilità veramente gentile e squisita.
Ho proposto questa mia ricerca al quindicinale bergamasco di cultura e folklore “Giopì“: dal 31 ottobre 2012 collaboro con il Comitato di Redazione del giornale. Con il 2019, il mio impegno si può dire concluso.
Nel corso di ben 7 anni (dal 2012 al 2019) alla pagina 2 del quindicinale hanno trovato spazio le mie immagini. Naturalmente hanno collaborato saltuariamente alcuni soci del F.C.B., anche se con poche fotografie; ciò mi ha deluso perché mi aspettavo un apporto maggiore per documentare l’esistenza di queste importanti professioni della tradizione.
Nel corso di questi anni ho maturato l’idea di produrre un libro, forse non una novità, ma per me sarebbe molto originale far conoscere questi artigiani ancora in vita: un vero patrimonio nel mondo della qualità, del lavoro e dell’artigianato più puro!
Oltre al libro, ho presentato due Mostre Personali nel settembre del 2013 presso “Arte e Gusto” in via S. Alessandro 54 a Bergamo, con la presenza di tutte le “Miss Fotoclub Bergamo” e le “Malìe d’Oriente Belly Dance” di Bergamo.
L’altra Mostra Fotografica si è tenuta presso il “Macondo Biblio Café” di via G.B. Moroni nr. 16 a Bergamo. Qui esponevo insieme alla Segretaria del F.C.B. – Serena Dolfi – in arte la “Bergaggina“. Nell’occasione ho selezionato 30 opere nel formato 30 x 40 in bianco e nero, da me stampate in Camera Obscura.
A tutt’oggi continuo a documentare gli “Antichi Mestieri” – ne ho selezionato complessivamente oltre 130 – e continuerò sul tema. Riprendo questo motto: “Fate vostro l’orgoglio del passato, con la certezza del futuro!“
Se mi suggerirete nuove realtà, sarò felice di poterle documentare al meglio. Ringraziandovi fin d’ora per la cortese pazienza.
Con questo breve articolo voglio semplicemente ricordare lo splendido “profilo” che offre Città Alta e che ci accompagna ogni giorno.
E’ proprio così, durante una semplice passeggiata, magari assorto nei propri pensieri, basta inconsapevolmente voltare lo sguardo e ci appare il profilo delle torri e dei campanili che disegnano l’architettura di Città Alta, con la Torre Civica (il Campanone) che fa da raccordo tra la Torre del Gombito e la Basilica di Santa Maria Maggiore, splendide nella loro armonia e simmetria! Uno spettacolo architettonico di rara bellezza e di cui spesso, nella frenetica quotidianità, siamo inconsapevoli!
E’ esattamente ciò che mi è capitato, qualche mese fa… per fortuna che avevo con me la fedele Leicaflex SL2 con il Leitz Summicron 50mmf/2 + Leitz Elmarit 135mm f/2.8: uno splendido rullino Ilford Pan F 50 Iso (particolarmente adatto per questo tipo di riprese, visto il contrasto accentuato e l’assenza di grana) ha fatto il resto……
“F.C.B.: la Fotografia Analogica a testimonianza della bellezza!”
E’ mia intenzione iniziare una visita sistematica fotografica ai Palazzi Nobili di Bergamo. Sono partito dalla via Porta Dipinta, al numero civico 12; la facciata del Palazzo Moroni appare in tono quasi dimesso, mentre gli interni sono ricchi di ornamenti, considerati una delle espressioni più significative dell’arte Barocca di Bergamo.
L’edificio venne fatto costruire intorno alla metà del 1600 da Francesco Moroni e i lavori durarono circa 20 anni.
In occasione della mia visita, però, era vietato l’ingresso agli interni della dimora nobiliare; la mia attenzione è stata rivolta, pertanto, ai giardini esterni, in particolare al grande giardino che sale, a terrazza, fino alla base dei muraglioni che reggono la Rocca (mastodontico maniero difensivo in Città Alta). Ci si trova in una vasto appezzamento di terreno, in parte dedicato ad attività agricole e in parte adibito a giardino, il cui sviluppo verticale è mitigato da fiori e cespugli.
Secondo l’usanza del tempo, questo giardino dispone anche di finte grotte ed ornamenti in pietra.
Dati tecnici:
macchina fotografica: Contax TVS con obiettivo Carl Zeiss Vario Sonnar T* 28- 56mm;
pellicola: Fujicolor C-200 Iso negativa, sviluppata in C 41;
Carta per stampa: Fujicolor Crystal Supreme Paper Archive.
“F.C.B.:La Fotografia Analogica in armonia con la bellezza della Storia”
Un tema a me molto caro è quello degli “Artisti di Strada“. Per chi è interessato al ritratto, è un esercizio fotografico molto impegnativo riuscire a cogliere le loro espressioni e movenze. Gli spettacoli di piazza sono immediati, imprevedibili e bisogna essere sempre molto attenti e pronti a documentare quanto accade attorno a noi.
Su questo tema ho organizzato, in città bassa a Bergamo, ben due Mostre nel 2015 e 2016 presso il locale pubblico “Perbacco“, in via G.B. Moroni, devo dire con tantissimi visitatori e un riscontro molto positivo. Gli stessi artisti sono venuti a visitare le mostre, rievocando le loro migliori “performance“.
In queste occasioni di reportage ho volutamente utilizzato una telecamera a telemetro: la Contax G2 accompagnata da due obiettivi meravigliosi, il 21 mm f/2.8 Distagon ed il 28 mm f/2.8 Distagon della Carl Zeiss.
Nella fotografia di spettacolo voglio essere dentro la scena e documentare l’ambiente circostante; per questo – come vedrete negli scatti – ho inserito i soggetti più entusiasti: i bambini, accompagnati dagli adulti, anch’essi molto coinvolti!
Con riferimento all’attrezzatura, avevo montato per l’occasione anche il flash dedicato Contax TLA 200 per eventualmente schiarire le ombre. Insomma un’attrezzatura leggera, compatta, ma di alta qualità, adatta per poi allestire Mostre pubbliche che richiedevano uno standard elevato.
Mi sono cimentato in riprese sia in bianco e nero che colore (pellicola negativa), sviluppando i rullini esposti nella mia Camera Obscura.
Per ben tre anni Bergamo ha ospitato il Buskers festival, come da locandina descrittiva dell’evento.
Dati tecnici:
Contax G2 a telemetro;
Obiettivi 21mm e 28 mm f/2.8 Distagon Carl Zeiss;
Flash Contax TLA 200 dedicato.
pellicole: Kodak Tmax 400 (bianco e nero) sviluppata con rivelatore Tmax in diluizione 1 + 4 a 24° C; Kodak Gold 200 (colore) sviluppata in C 41.
stampe con ingranditore DURST 605 Color – bianco e nero stampato su carta ILFORD, colore stampato su carta Crystal Fuji Archive.
“F.C.B.: la Fotografia è l’arte più vicina alla memoria”
Domenica 18 ottobre scorso ho conosciuto in Città Alta a Bergamo una giovane universitaria. L’ho notata, nei pressi del Museo Archeologico, poiché la mascherina le incorniciava gli occhi chiari, sapientemente valorizzati da un attento trucco. Lei stessa ha notato il mio bassotto Kiko Pota, coccolandolo.
Silvana – questo è il suo nome – ha aderito a posare in esterni in zona Cittadella, dimostrando grande interesse e disponibilità, accompagnata in alcuni scatti anche dal bassotto Kiko Pota.
E’ stato facile per me eseguire scatti accattivanti: Primo Piano, “Piano Americano” e Figura Intera. Il tutto per sedici scatti complessivi, per me molto soddisfacenti.
L’illuminazione era particolarmente favorevole e il sole illuminava il volto, evidenziando gli splendidi occhi ed il profilo perfetto del viso. Alcuni scatti sono stati eseguiti senza mascherina, in tutta sicurezza, ad alcuni metri di distanza, in esterni e senza presenze nelle vicinanze.
Da qui il ritratto “svelato” o meglio… “smascherato”!
In conclusione per me una giornata molto positiva, sperando che una nuova fan si aggiunga alla folta schiera di affezionati al Blog F.C.B.!
Dati tecnici:
macchina Contax TVS con obiettivo Carl Zeiss Vario Sonnar T* 28 – 56mm;
pellicola: Fujicolor C – 200 Iso negativa, sviluppata in C 41;
carta per stampa: Fujicolor Crystal Supreme Paper Archive.
Proseguendo con la scoperta di Aosta (v. art. Aosta… la Roma delle Alpi: il Teatro Romano; Valle d’Aosta… terra di Castelli), lo scorso fine settimana, approfittando tra l’altro di una splendida giornata, ho avuto modo di visitare la chiesa di S.Orso e, soprattutto, il chiostro, un vero e proprio gioiello del complesso monumentale di Sant’Orso, cui si accede da un androne aperto sulla destra della facciata.
L’originario impianto romanico, risalente al 1132, è caratterizzato da bellissimi capitelli, scolpiti in marmo ma rivestiti già in tempi antichi di vernice scura, che raffigurano mirabilmente scene simboliche del Nuovo e Vecchio Testamento, della vita di Sant’Orso, di personaggi e animali fantastici con numerosi elementi decorativi. Sono considerati fra le più alte espressioni della scultura romanica religiosa.
Il sole ancora relativamente basso mi ha permesso di enfatizzare la struttura grazie al gioco di luci ed ombre proiettati dalle colonne. La pellicola Kodak TMAX 400 unita alla Leicaflex SL2 ed all’obiettivo Leitz Summicron 50mm F/2 hanno fatto il resto.
Per lo sviluppo dei negativi ho utilizzato il chimico Kodak D-76 (“puro”, quindi non diluito con acqua allo scopo di ottimizzare il risultato) a 20 °C, per 8′ con agitazione di 5” ogni 30”.
F.C.B.: LA FOTOGRAFIA ANALOGICA A TESTIMONIANZA DELLA STORIA
Le Prima “Millemiglia” a cui ho partecipato con i soci F.C.B. è stata ambientata a Mantova nel 1998, nelle adiacenze del Palazzo Ducale.
Il Museo Nazionale della Fotografia CineFoto Club, per l’occasione, aveva promosso il 5° Concorso Nazionale Diapositive “Millemiglia 1994“. Il risultato personale fu di due opere “Premiate” e due ammesse.
Successivamente, il Foto Club Bergamo fotografò ancora le “Millemiglia ’98” e ancora, per quanto mi riguarda, vi fu una segnalazione con la fotografia dal titolo “MM ’98 panning in Rosso”. Di questa fotografia ho promosso una mia personale sulla Millemiglia nel 2016 (v. locandina ) tenutasi dal 14 maggio al 6 giugno.
I partecipanti poi, a Bergamo, in occasione del passaggio della Millemiglia del 2016, apprezzarono la Mostra con lusinghieri giudizi e commenti sul mio personale “reportage”. Per l’occasione presentai diverse immagini con la tecnica del “Panning”, cioè utilizzando tempi lunghie seguendo con l’obiettivo il soggetto in movimento. Come si evince dalle fotografie riportate di seguito, i risultati accattivanti e diversi dal solito hanno contribuito alle mie affermazioni al Concorso Nazionale (v. comunicati stampa al riguardo).
Questa Mostra è patrocinata anche dalla F.I.A.F. con l’attestato “Manifestazione riconosciuta“.
Obiettivi:18mm f/2.8 Distagon – 28/85mm f/3.3 zoom Sonnar – 80/200mm f/4 zoom Sonnar – 300mm f/2.8 Tele Sonnar. Tutti marca Carl Zeiss;
Pellicole:Diapositive Kodak Ektachrome 100 ISO, sviluppate in E 6;
Accessori vari: Filtri UV a protezione lenti – flash TLA 280 Contax – Treppiede Manfrotto Priminor tipo 0.56 – Made in Italy.
Ancora sulle Millemiglia a Bergamo del 2016, ho presentato un’altra personale ospitata presso la filiale INTESA SAN PAOLO nel 2018, dal 5 al 29 maggio.
In questo caso ho voluto documentare al meglio l‘ambientazione delle auto storiche nel nostro contesto cittadino per renderlo veramente riconoscibile a tutti gli appassionati. Come in quasi tutti i reportage importanti e complessi, erano presenti diversi associati F.C.B. con i quali mi sono divertito a fotografare le auto d’epoca con apparecchi fotografici a pellicola: una soddisfazione unica, una vera manna per tutti i presenti!
Anche in questo caso la Mostra era una “Manifestazione riconosciuta F.I.A.F.”
In quest’occasione ho voluto caricare le mie Reflex con pellicola negativa sia in bianco e nero che a colori.
Per “storicizzare” la Manifestazione, ho voluto presentare alcune immagini “virate in seppia“, con risultati molto apprezzabili. Anche in questo caso, ho utilizzato la tecnica del “Panning”.
Il ritratto di alcuni storici personaggi sportivi hanno contribuito a completare al meglio il servizio fotografico. Per l’occasione, l’impegno fisico è stato importante, con oltre quattro ore di riprese, respirando in continuazione ossido di piombo… tanto da avere, per diversi giorni, la gola dolente e con raucedine!
Attrezzatura usata (corpi macchina + obiettivi): la stessa descritta in precedenza;
Pellicole: per il bianco e nero, Kodak TMAX 400, sviluppata nel proprio chimico rivelatore TMAX, con diluizione 1 + 4 a 24 °C; per il colore, Kodak Gold 200, sviluppata in C 41.
Stampa: Ingranditore DURST 605 Color, con lampada alogena da 100 W. Carta ILFORD lucida.
Viraggio con intonazione “seppia“: utilizzato il chimico Ornano – Soluzione “A”: sbianca la foto in bianco e nero – Soluzione “B” intonazione seppia – infine lavaggio finale.
MILLEMIGLIA A BERGAMO E TREVIGLIO – DOMENICA 25 OTTOBRE 2020
Come già comunicato in precedenza (v. art. COMUNICAZIONE IMPORTANTE DEL DIRETTIVO F.C.B.) le attività fotografiche del Foto Club Bergamo avranno luogo solo ed esclusivamente in esterni.
Un’occasione può essere rappresentata dalle Millemiglia 2020 che si svolgeranno a Treviglio (BG) dalle ore 11 alle ore 13, con esposizione delle Auto d’Epoca partecipanti, pausa pranzo con successivo trasferimento a Bergamo, con un passaggio nel centro città (il programma dettagliato sarà fornito da questo Blog in un articolo successivo)
I SOCI INTERESSATI A PARTECIPARE A TREVIGLIO E/O A BERGAMO, SI ORGANIZZERANNO IN PROPRIO, RICORDANDOSI DI ESPORRE ADEGUATAMENTE IL “PASS F.C.B.”, COME DA REGOLAMENTO, IN QUANTO AUTORIZZATI AD ACCEDERE ALL’EVENTO.
Dato pertanto che le attività ludiche e culturali presso la sede del Foto Club Bergamo rimangono sospese, come da normativa anti- Covid, ogni partecipante selezionerà personalmente le foto relative all’evento. Le opere potranno essere proposte all’attenzione del Direttore del Blog F.C.B. Arch. Ivan Mologni e, dopo essere state valutate dalla Commissione F.C.B., saranno pubblicate. Si raccomanda di citare sempre il nome dell’Autore, con acclusi brevi cenni didascalici (dati sull’esecuzione fotografica e dati tecnici di ripresa).
Per ulteriori informazioni in merito, contattare il nr. 035/248500
Per il Consiglio Direttivo F.C.B., il Presidente Arch. Ivan Mologni
Il bello dell’arte fotografica, però, è che ti permette di infrangere volutamente le regole per provare nuove esperienze di scatto.
Ecco perché, durante un’uscita fotografica ad Aosta senza una meta precisa, ho deciso di portarmi come corredo solo l’obiettivo Leica Elmarit R 135mm f/2.8, montato sulla Leicaflex SL2: devo dire che è una focale molto accattivante che ti apre ad un modo diverso di fotografare, costringendo a focalizzarti sui particolari, “giocando” con lo splendido sfocato che questa lente sa offrire. E’ un modo di fare “fotografia di strada” (o di paesaggio) diverso dai canoni tradizionali ma, secondo me, altrettanto valido e stimolante!
Dati tecnici di sviluppo:
pellicola: Kodak TMAX 400 Professional
Sviluppo: Rivelatore Kodak D-76, utilizzato senza diluizione per 8 minuti a 20 °C; 5” di agitazione ogni 30”
“F.C.B.: un bravo Fotografo è colui che sa infrangere le regole!”
Con me porto sempre la Contax TVS, compatta dotata del favoloso obiettivo zoom Carl Zeiss Vario Sonnar T 28-56mm.
Vagabondando per Bergamo Alta e Bassa, vi riporto delle inquadrature che ritengo soddisfacenti per questo “reportage libero“.
mi sono imbattuto nel lavatoio di Città Alta perfettamente restaurato e – piacevole novità – con acqua zampillante nelle vasche:
2. Alcune postazioni artistiche nei pressi della Biblioteca Angelo Mai (porticato) in Città Alta:
3. Il laboratorio di una scultrice in via Porta Dipinta (al secolo Anna Luisa):
4. La chiesa di S. Michele dell’Angelo in Piazza Vecchia:
5. Gli immancabili Artisti/e di Strada in esibizioni ballate e musicate:
6. Poi, in via Mario Lupo una scena sconcertante: un tipo, tra due donne con un cagnolino, in preghiera islamica… La Mecca era proprio verso Piazza Giuliani sede dell’Ateneo di Città Alta??
7. Lasciamo perdere queste amenità per incontrare i nostri amici animali… dalla serie “Attenti a quei due“: Kiko & Cookie, ovvero il “bassotto” di Ivan e il “Beagle” di Riccardo che se la spassano in un giardino pubblico:
8. Infine lo scrivente “Testimonial” in foto per la “Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca” – “A.S.I. (Automotoclub Storico Italiano) vicino a Bergamo e alla sua gente” (con esposizione di una trentina di auto d’epoca):
In qualità di “Alfista”, ho fotografato la gloriosa A.R. Giulietta SS del 1963:
Questo a dimostrazione di cosa si possa fotografare con un semplice rullino di 36 pose, riflettendo su cosa fotografare e documentare al meglio per “fermare la lunga storia del tempo che fugge (tempus fugit)“
Dati tecnici:
Pellicola: Kodak TMAX 100 Professional
Sviluppo con rilevatore TMAX in diluizione 1 + 4 per 6′ e 1/4 a 24 °C; fissaggio con chimico TMAX, lavaggio, imbibente ed essiccamento finale;
Stampa su carta ILFORD con ingranditore DURST 605 Colour con obiettivo Rodagon.
“F.C.B.: la perfezione della Fotografia a Pellicola”
Voglio rendere onore al valoroso Corpo degli Alpini che, in occasione del Covid 19, si è prodigato in importanti azioni di volontariato verso la popolazione civile, tra cui l’allestimento del presidio ospedaliero, effettuato in tempi brevissimi, presso la struttura Fiera di Bergamo, per meglio assistere i colpiti dal virus.
A tal proposito desidero ricordare il sacrificio di ben 350 Alpini periti a seguito del contagio.
Propongo di seguito il reportage parziale, in bianco & nero e colore, dell’ “83^ Adunata Nazionale degli Alpini a Bergamo“, tenutasi l’8 e il 9 maggio del 2010. Per rendere visibile al meglio tale evento, il Foto Club Bergamo aveva organizzato una mostra fotografica presso la Sala Simoncini in Palazzo Frizzoni (sede del Comune di Bergamo), dal 2 al 12 settembre 2011.
Assieme allo scrivente avevano esposto anche i soci: Silvio Cucchi, Michele Giolito, Riccardo Mottola ed Antonio Pecis (vedi locandina sotto). La mostra è stata patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Bergamo ed è riconosciuta F.I.A.F..
Le fotografie di seguito esposte sono dello scrivente e rappresentano un quinto su un totale di 60 scatti.
Per quanto riguarda l’attrezzatura, mi sono così organizzato:
Durante lo svolgimento delle sfilate e comunque all’interno dei cortei, noi del F.C.B. eravamo muniti di “Pass Ufficiale” con registrazione nominale, rilasciato dagli organizzatori. In questo modo il nostro movimento era consentito. Infatti, da tutte le foto eseguite, si evince di essere all’interno e nel pieno della scena in diretta, facilitandoci così le riprese. Per quanto mi riguarda, ho eseguito diversi ritratti agli Alpini in momenti significativi, con grandangoli, fotografando anche i primi piani caratteristici e particolari. Da questo punto di vista ritengo il bianco e nero più intrigante.
Comunque soddisfatto per il mio impegno in campo, oltre all’ausilio degli altri associati.
Il collettivo dell’F.C.B. è riuscito a coprire al meglio gli eventi e gli accadimenti che man mano si presentavano a favore dei nostri obiettivi.
La famiglia Mologni: Alpino Caporal Maggiore Camillo
foto in alto a sx: mio nonno Camillo Mologni a 25 anni (foto in esterni del 1910) di professione commerciante con attività in Dalmine
foto al centro: mia nonna Rita Cassinelli a 20 anni (in interni del 1910 – Foto Sacchi – Bergamo) – casalinga
foto a dx: Camillo Mologni a 20 anni nel 1906
foto in basso a sx: mio padre Renato Mologni a 9 anni nel 1930 e mia zia Vittoria Mologni a 15 anni
foto in basso al centro: mio padre Renato Mologni a 15 anni nel 1936
foto in basso a dx: foto tessera di Zia Vittoria a 26 anni nel 1940.
Seguono le onoreficenze militari di Mologni Camillo:
Alpini a Bèrghem – 83° Adunata Nazionale
da sx: Il Presidente degli Alpini, Dott. Leonardo Caprioli (n. 24.11.1920 a Bergamo – m. 02.07.2013 a Bergamo) in posa con il Presidente FCB – Arch. Ivan Mologni;
Gli Alpini in sfilata: onore alle Bandiere;
Alpini motociclisti;
Il Consiglio Comunale di Bergamo schierato con il Sindaco Tentorio, il Vice Sindaco Ceci e il Presidente del Consiglio Comunale Redondi;
Saluto Autorità alla grande Bandiera Italiana;
Presenti sempre: il Corpo Alpini!;
Momento di pausa dei nostri soci, durante l’impegno fotografico sugli Alpini;
Alpini sciatori.
Istantanee alla Mostra Fotografica dell’ 83° Adunata
Caratteristico ritratto di orgoglioso Alpino;
Marika, la “Miss Alpina”;
Alice, la nostra Miss FCB Alpina;
Alpino con clarinetto;
Alpino con trombone;
Altro Barba… molto fotogenico!
Mostra FCB Alpini a Palazzo del Comune
Da Sx: visita del Sindaco di Bergamo, Dott. Franco Tentorio, del Presidente del Consiglio Comunale, Dott. Guglielmo Redondi e altri;
Palazzo Comunale, dove era ospitata la Mostra FCB degli Alpini;
Una parte della Mostra;
Un momento della inaugurazione: Mologni, Natalya – la Miss FCB -, Redondi, Tentorio e Cucchi, socio FCB;
Sul registro dei visitatori appone la propria firma il Sindaco di Bergamo Tentorio;
Miss FCB – Alice che si alternava all’altra Miss, Natalya;
Miss FCB – Natalya;
Un primo piano di Natalya.
Declinazione al femminile: le “Regine” in visita alla Mostra Fotografica!
Il Gruppo fotografi FCB in attesa di eseguire altre fotografie – Anche con il Bianco e Nero sempre ben gradito da tutti noi “Analogici”!
A ricordo dell’Architetto Carlo Dezza – simpatizzante del F.C.B.
“Un caro ricordo del mio insegnante di Architettura al Liceo Artistico Manzù di Bergamo. Come allievo voleva che lo chiamassi Carlo e subito è stata simpatia e stima. Un insegnate capace e preparato dove io potevo apprendere al meglio i “segreti” dell’architettura, con tavole tecniche, esercizi di progettazioni e soluzioni con prospettive strumentali e sullo stato di fatto. Un bel ricordo in visita alla mostra sugli alpini. Egli elargiva complimenti per la nostra grande esposizione collettiva. Era un grande appassionato di fotografia e partecipava con volontà ai nostri “diaporami” ad invito. Attento anche alla Camera Obscura dove sempre ci incoraggiava a sperimentare e provare antiche e nuove tecniche. Purtroppo, alcuni anni fa, è venuto a mancare e, ancora oggi, è ricordato con stima dagli iscritti e soci del F.C.B. con immutato affetto e grande stima nella sua professione di architetto, oltre che di vero appassionato di fotografia a pellicola.”
Con l’ “Estate- Covid” ormai alle spalle, propongo una serie di scatti fatti ad inizio settembre a Marina di Noto, in provincia di Siracusa.
Per l’occasione ho utilizzato, per la prima volta, la gloriosa pellicola FERRANIAP30, prodotto interamente made in italy in edizione limitata:
La Ferrania P30 riproduce con tecniche moderne la pellicola che, oltre 50 anni fa, rese Ferrania famosa in tutto il mondo. Trattasi di una pellicola pancromatica 80 ISO, cinematografica in bianco e nero, a grana ultrafine e ad elevatissimo contenuto di argento (pari a 5 grammi per metro quadro).
Essendo una pellicola “look anni 50”, mi è sembrata particolarmente adatta per rappresentare l’atmosfera malinconica che caratterizza le spiagge di fine estate.
La macchina utilizzata è la Rollei 35 S, mentre per lo sviluppo mi sono affidato ai chimici ILFORD (Ilfosol 3) , in diluizione 1 + 9, con agitazione di 10” ogni minuto, per un tempo complessivo di 6′ 10”. Complessivamente il risultato ottenuto corrisponde a ciò che desideravo trasmettere al momento dello scatto.
Facendo seguito alle considerazioni sulla Kodak TMAX 3200 Iso già espresse qualche settimana fa (vgs. Kodak TMAX 3200: la bellezza della grana su pellicola (1^ parte)) riporto con piacere e soddisfazione una serie di scatti effettuati con la Leicaflex SL2 munita di obiettivi Summicron R 50mm ed Elmarit R 135mm. Sviluppo effettuato con rivelatore Ilfosol3 in diluizione 1 + 9.
L’evento immortalato è il Bergamo Historic Grand Prix del 2019, gloriosa manifestazione in memoria del leggendario Tazio Nuvolari sul Circuito delle Mura di Città Alta, dove il mitico Mantovano Volante, a bordo della sua Alfa Romeo P3 nel 1935 vinse la Prima Coppa Città di Bergamo, con una velocità media di 85 km/h!
Immagino che l’argomento faccia particolarmente piacere al nostro presidente Ivan Mologni che, assieme alla fotografia, condivide la passione per le auto storiche ed è stato svariate volte protagonista dell’evento in questione. E’ infatti possibile approfondire l’evento consultando i seguenti articoli pubblicati nel Foto Club Bergamo:
Ho visitato, sabato 5 settembre 2020, la mostra dell’archivio di Walter Barbero presso la Libreria Incrocio, in via Quarenghi nr. 32 a Bergamo.
Walter Architetto, viaggiatore, collezionista e fotografo. Autore di una fotografia analitica, indagatrice e poetica.
Ho visitato questa mostra significativa di una parte della sua produzione fotografica, in un’atmosfera che ben rappresenta Walter Barbero.
Lo avevo conosciuto durante i miei studi di architettura all’Università Politecnico di Milano sostenendo un esame in cui lui era docente. Avendo poi avuto modo di conoscerci, le passioni che ci accomunavano sono state la Fotografia e l’Architettura.
Non mancava occasione che fosse presente alle mostre del Foto Club Bergamo elargendo commenti entusiasti alle nostre fotografie. E’ stato presente anche al 30° Anniversario della fondazione del F.C.B. (1979/2009), tenutosi in Bergamo presso la ex chiesa della Maddalena.
Per l’occasione, presento una fotografia, non posata e che gli era particolarmente piaciuta. Con piacere, ho fatto omaggio della stessa alla moglie Ines Crotti che era presente all’inaugurazione della mostra. Con lei abbiamo poi avuto modo di ricordare di Walter, rievocandolo tramite le sue splendide foto. Veramente, per tutti noi, dieci anni di nostalgia.
Nel maggio 2014, presso il Convento di san Francesco (Piazza mercato del fieno 6/A, Città alta, Bergamo), si tenne la mostra fotografica “Punti di vista. L’Africa nello sguardo di Tito e Sandro Spini, Carlo Leidi e Walter Barbero”, realizzata in collaborazione con gli Amici del Museo storico. L’esposizione presentava una selezione di fotografie di Tito e Sandro Spini, di Carlo Leidi e di Walter Barbero scattate in Africa a partire dagli anni ’70.
P.S. Per la cronaca, Walter usava una Leica a telemetro, da lui considerata una splendida meraviglia meccanica ed ottica.
La mostra di Walter è attiva fino alla fine di settembre 2020, in via Quarenghi nr. 32.
Tra i miei temi preferiti ci sono i concerti musicali, tenuti da vari interpreti. Il mio genere prediletto è la musica Rock, declinata da vari autori sia italiani che stranieri, ma sopratutto bergamaschi.
Non lo nascondo, è un tema difficile da interpretare per vari motivi. Il primo è quello di essere autorizzati a fotografare gli artisti. E’ meglio contattare molto prima gli organizzatori per potersi muovere senza problemi. L’ideale sarebbe stare sul palco, il più discretamente possibile per non disturbare l’evento ed eventuali riprese televisive, oltre che il pubblico presente.
Appena possibile cerco di conoscere anche il/i cantante/i per illustrare al meglio quello che intendo fare e il perchè delle fotografie.
La mia fortuna è stata conoscere di persona, alcune ore prima del concerto, l’interprete principale, da lì è nata subito stima ed empatia reciproca! Il complesso si chiama “Bepi & The Prismas”, al secolo Tiziano Incani E’ della Val Seriana (Rovetta – BG) ed è un cantautore in lingua bergamasca. Avendolo seguito in alcuni concerti (da tutto esaurito), è sempre con al seguito una folta schiera del suo Fan Club (vgs. “Il Bepi & The Prismas e il “Vava ’77” insieme in Piazza Pontida a Bergamo il 23 dicembre 2016In Piazza Pontida, un’occasione unica e “Bepi con Van De Sfross insieme per l’Expo 2015” Van De Sfross e Bepi insieme per l’Expo 2015)
Ma veniamo all’attrezzatura utilizzata abitualmente ai concerti durante le riprese dinamiche in scena o in palcoscenico: devono essere delle Reflex affidabili, ergonomicamente ben conosciute per poter essere molto veloce nell’esecuzione fotografica. La scelta in questo caso è caduta su due corpi Contax 167 MT a motore, con due obiettivi zoom, il 28/85mm e l’ 80/200 mm, unitamente al 18mm, tutti della Carl Zeiss.
Per scelta e per rispetto delle luci del palco, studiate “ad hoc” per ottenere risultati spettacolari, non uso mai il flash, ma mi servo di pellicole ad alta sensibilità di almeno 3200 ISO e, in questo caso, della Kodak TMax 3200 in bianco e nero, in automatismo a priorità di diaframmi. Per essere più reattivo possibile, mi muovevo a destra e sinistra del palco, avendo l’accortezza di girare dietro il palcoscenico per non “impallare” gli artisti in esibizione, cercando sempre la massima discrezione.
In alcuni scatti sono stato favorito in quanto l’artista, sapendo dove mi trovavo, a volte si girava a “favore di camera”.
In queste occasioni, sul palco si sta delle ore. Normalmente, per documentare un concerto, faccio all’incirca 120 scatti (!) Bisogna considerare anche la fatica di sostenere le attrezzature e vi assicuro che sotto i riflettori fa veramente un caldo torrido! Ma la Passione fa dimenticare le fatiche perchè quando poi si sviluppa e si stampa è sempre il “massimo della goduria”.
I contatti con l’artista proseguiranno, su appuntamento, per mostrare tutti gli scatti eseguiti e gli ingrandimenti selezionati. E’ sempre buona norma regalare alcune delle stampe preferite all’interprete musicale. Nel mio caso sono stato contraccambiato dal “Bepi” con alcuni suoi CD, con tanto di dedica su ognuno di essi. Lo stesso Bepi mi definisce simpaticamente “L’Ivan il Pellicoloso” per via delle mie “imprese” eseguite sempre in analogico! Anche nella foto ricordo che allego con il Bepi, con la grafica in uso ai concerti e la dedica su menzionata. A voi gli scatti:
Di seguito presento anche alcune foto fatte in teatro, sempre in bianco e nero. In questo caso è ancora più difficile operare e fotografare per evidenti motivi: bisogna evitare scatti rumorosi, evitare i più possibile di muoversi davanti al pubblico e assicurarsi di essere il più discreti possibile.
In questo caso ho usato come attrezzatura di ripresa due corpi Contax G2 a telemetro, poichè lo scatto che producono è più “ovattato” (l’otturatore è centrale, senza lo specchio che “sbatte” come nelle Reflex). Gli obiettivi sono tutti Carl Zeiss: 21mm, 35/70mm e 90 mm. Le macchine erano “cuffiate” cioè in custodia per attenuare qualsiasi rumore. La pellicola è una kodak TMax 3200 Iso. Sviluppo e stampa effettuati dal sottoscritto.
I risultati sono quelli che ho selezionato e pubblicati di seguito. Come si nota la luce è tipicamente teatrale, morbida. La grana è molto contenuta e non disturba assolutamente la composizione… provare per credere!
Ieri sera ritrovo nei miei archivi un rullino Kodak TMAX 3200 Iso: non ricordavo minimamente quando e dove lo avevo utilizzato e decisi di svilupparlo. Altro problema: avevo a disposizione una diluizione “1+9” utilizzata qualche giorno prima di ILFOSOL 3, non esattamente il chimico più indicato per lo sviluppo di un rullino Kodak. Do un’occhiata al “bugiardino” della ILFORD: 10 minuti il tempo di sviluppo a 20° (al posto dei canonici 4 min e 30 secondi)… i dubbi aumentano, ma al tempo stesso aumenta anche la voglia di “rischiare” e cimentarsi in una nuova esperienza fotografica!
Devo dire che alla fine ne è valsa la pena! La grana della Kodak TMAX 3200 mi piace tantissimo, dona ai paesaggi un’atmosfera d’altri tempi ed è particolarmente adatta alla street photography, grazie alla velocità di azione assicurata dall’alta sensibilità. Le moderne case produttrici di macchine fotografiche digitali, con filtri “posticci”, continuano a cercare di riprodurre questo tipo di grana, ma non sono arrivati – e mai si avvicineranno – alla magia che evoca la Kodak TMAX 3200!
Ecco a voi qualche scatto di città alta, effettuato con la Leicaflex SL2 munita di obiettivo Summicron R 50mm f/2:
“L’ineguagliabile emozione della Fotografia Analogica!”
I conci di cui è composta salgono a tondo su due ordini, con lesene e archetti. Esiste un portale semplice con Finestrella e in alto sporge una pietra scolpita a guisa di rozza acquasantiera. Nella lunetta del portalino laterale, troviamo scolpita una Figura Romanica.
All’interno, la chiesetta ha due ordini circolari di colonne e una piccola abside. Due scalette interne, tagliate nelle spesse mura, portano alla loggia superiore, anch’essa dotata di nicchie e pertugi.
Per gli storici d’arte è uno dei monumenti architettonici più interessanti d’Italia . Sono passati dieci secoli e la Chiesa è rimasta intatta!
Riprese & Aspetti Tecnici:
Le riprese sono risalenti a novembre 2018 e mi hanno impegnato per diverse ore. I rullini sono di 12 fotogrammi; di questi 8 sono stati selezionati e riguardano gli esterni della chiesetta. Ci ritornerò sicuramente per fotografare gli interni della struttura con l’ Hasselblad SWC 903 munita di grandangolo Carl Zeiss Biogon 38mm f/4.5.
Altri accessori utilizzati: magazzini A12, staffa, paraluce professionale “Compendium” a soffietto, filtri e… un paio di guanti, indispensabili per mantenere le mani al caldo e non intorpidire le dita.
Per l’occasione, ho fotografato con una Hasselblad 500 c/m con prisma TTL.
Gli obiettivi Carl Zeiss utilizzati sono il Distagon 50mm f/4, il Distagon 80mm f/2,8 ed il Distagon 150mm f/4. Riprese effettuate con treppiede Manfrotto 055 X PROB e testa a sfera 488 RC2 made in Italy
(N.B.: La Reflex Hasselblad produce negativi in formato 6X6 ma in fase di stampa ho preferito, per gusto compositivo personale, stamparli in formato 4.5X6)
La pellicola utilizzata è la Kodak TMAX 400 sviluppata con l’omonimo rivelatore TMAX diluito in 1 + 4 a 24°
Camera Obscura:
In Camera Obscura ho stampato con un ingranditore a luce alogena DURST 605 con obiettivo Rodagon 80mm.
La carta usata è la ILFORD lucida, sviluppata in modo tradizionale. Sono poi intervenuto con un viraggio concentrato al “the”…. esatto, proprio la bevanda! Ho tenuto in bagnomaria le stampe per un tempo prestabilito, dai 3 ai 5 minuti: in base alla durata del tempo di immersione della stampa, aumenta l’intonazione. Infine ho proceduto all’essiccamento. Questi sono i risultati:
Per approfondire con modalità specifiche e professionali le tecniche descritte nel Blog, invito tutti a frequentare i “Corsi d’insegnamento alla Camera Obscura – Antiche tecniche” che promuovo durante l’anno al Fotoclub Bergamo, in sede, il giovedì alle ore 21. Provare per credere!
Per celebrare il prestigioso traguardo delle 50.000 visualizzazioni La voce del Presidente F.C.B.: Blog oltre 50.000 visualizzazioni (anzi 51.000…) ormai giunte, al momento della pubblicazione di questo articolo, a 54.365, desidero presentare una prestigiosa Mostra Fotografica sui “Velivoli Storici” composta da ben 50 opere nel formato 30X40, tenutasi presso la Biblioteca Rionale di Città Alta – Bergamo.
Tale lavoro rappresenta il restauro di “velivoli” da parte del G.A.V.S. – Gruppo Amici Velivoli Storici – documentato da noi del Foto Club Bergamo. Il collettivo F.C.B., composto da circa 10 associati, ha presentato pubblicamente i cimeli, gli aerei che poi hanno volato presso l’Idroscalo di Milano. Tra tutti spicca il “Caproncino” degli anni ’30 (pezzo da collezione) in servizio come idrovolante: ha volato alla perfezione, come da noi di seguito documentato. Il Velivolo è stato prodotto dalla Caproni Aeronautica Bergamasca, azienda aeronautica italiana, attiva tra il 1920 e i primi anni del Secondo Dopoguerra.
A questa storica società sono particolarmente legato: mio nonno Mandelli Camillo ha lavorato alla Caproni Aeronautica Bergamasca in qualità di Capo Reparto e disegnatore meccanico degli aerei, mentre la moglie – quindi mia nonna – Donati Elisa, sempre alla Caproni, si occupava della colorazione e mimetizzazione degli aerei impiegati durante il conflitto mondiale. Grazie alla fotografia analogica che mi ha permesso di ricordare due familiari a cui sono molto legato! Di seguito una foto storica della mia famiglia:
foto grande: i nonni materni Elisa Donati e Claudio Mandelli
foto a sx: mia nonna – Elisa Donati – a 20 anni. Fotografia eseguita in studio da “Fotografia Moderna” – via XX settambre 47 nel 1917 a Bergamo
Foto a dx: famiglia Mandelli. da sx: Camillo Mandelli (N. 1894 – M. 1958), Elisa Donati (N. 1897 – M. 1988), mio zio Umberto, mia madre Dina e mia zia Renata. Foto “Arrigoni” – già “Taramelli” nel 1938 – via T.Tasso 22, Bergamo
Ritornando a noi, gli appassionati di volo, con successi e riconoscimenti, hanno voluto renderci partecipi attivi. La mostra ha riscontrato un notevole successo di visitatori, rendendoci orgogliosi per quanto documentato fotograficamente e stampato in Camera Obscura, anche con viraggi parziali sul fotogramma. La mostra è disponibile per essere, ancora oggi, ripetuta; siamo sicuri che gli appassionati di allora e di oggi non mancheranno all’esposizione: la bellezza e la sorpresa contribuiranno ad attirare sempre più appassionati, sia nella fotografia che verso gli aerei storici che, ancora oggi, si esibiscono nei raduni.
tutte le stampe sono state eseguite dagli autori in Camera Obscura, con sviluppo del negativo e stampe opache baritate, con interventi parziali di viraggio in seppia su particolari del restauro degli aerei.
E’ proprio così. I nostri beneamati li possiamo cogliere nelle pose più al naturale possibile comportandoci fotograficamente così: la nostra arma vincente è una grande pazienza e avere sempre velocità nello scatto.
Questi momenti “forse” irripetibili li possiamo cogliere spontaneamente. Un esempio sono le foto che seguono che trovo coinvolgenti e simpatiche, fresche.
“Intensi Sguardi” – Kiko Pota in posa con il famoso chitarrista del complesso musicale dei “Monelli”, Gino Frigeni di Bergamo
2. “Natalija & Aristide” – La fotomodella Natalija che ha posato per me con il gatto Aristide. La posa spontanea è equilibrata con ripresa dall’alto, con obiettivo grandangolare. I due “felini” in posa molto accattivanti e “stiracchiosi”
3. “La Civetta Molla” – ritratta con bimba in manifestazione spontanea in costume di scena
4. e 5. “I Protagonisti” – Una scena a me particolarmente cara. Nella fotografia 4 ci sono il bimbo e il cane; successivamente nella fotografia 5 è apparso anche il nonno in composizione. Queste fotografie, scattate in sequenza, vivono un particolare momento di tenerezza e di stupore del bimbo. Un’immagine che definisco “di strada”, fresca e accattivante, eseguita con teleobiettivo
6. “La Miciona” – Qui è ritratta la fedele compagna della nostra Segretaria Serena Dolfi
“Non commettere la mostruosità di abbandonare il tuo animale. Sii degno di te stesso!”
Dati tecnici di ripresa:
foto 1: Contax Aria – Obiettivo Carl Zeiss con zoom f/3.3 – 28/85mm Distagon;
Una tappa intermedia dell’estate 2019 narrata nell’articolo L’ESTATE PRE – COVID… è stata nella città di Trieste. A dir la verità la giornata era tutt’altro che estiva, anzi fredda e uggiosa, pertanto adatta ad una ripresa in bianco e nero in modo da riprodurre l’insolita atmosfera quasi autunnale.
Per gli scatti che di seguito vi propongo, ho utilizzato una maneggevole Pentax MX corredata dal 28mm f/2.8 e da un pratico esposimetro esterno (rigorosamente analogico!) modello Sekonic Twinmate SE L208. La pellicola utilizzata è una Fujifilm Acros 100 ISO, che ben si adatta allo sviluppo in Camera Obscura con chimici Ilford in diluizione 1+9.
“Fare dodici buone fotografie in un anno è un ottimo raccolto.” (Ansel Adams)
Per commemorare e onorare tutte le povere vittime del “Covid 19” lo scrivente e Autore dedica queste fotografie dell’Aeronautica Militare “Frecce Tricolori” che avevano sorvolato, in manifestazioni ufficiali, i nostri cieli a Bergamo.
Un periodo sereno e non così tragico come il 2020.
Una ferita che non si rimarginerà.
Dati tecnici:Reflex Contax 167 MT con i seguenti obiettivi:
Zoom Distagon f/3.3 – 28/85mm;
Zoom Sonnar f/4 – 80/200mm;
Tele Sonnar f/2.8 – 300mm
Pellicola Kodak Ektacrhome 100 ISO – trattamento sviluppo in E 6.
Con accompagnamento militare e autorizzazione scritta, ho potuto posare davanti al famoso aereo MB – 339 A – 313° Gruppo AddestramentoAcrobatico – Frecce tricolori 6 del Capitano R. Barassi:
Ho già avuto modo di parlare di Aosta nel precedente articolo Valle d’Aosta… terra di Castelli, ma in questo articolo intendo soffermarmi su uno dei monumenti più significativi di questo piccolo Capoluogo di Regione, uno dei simboli più importanti della “Roma delle Alpi”: i resti del Teatro Romano.
La sola facciata attualmente visibile è quella meridionale, alta ben 22 metri, caratterizzata da una serie di contrafforti e di arcate ed alleggerita da tre ordini sovrapposti di finestre di varia forma e dimensione.
Ben individuabili sono pure le gradinate ad emiciclo che ospitavano gli spettatori (cavea), l’orchestra (il cui raggio è di 10 metri), ed il muro di scena (ora ridotto alle sole fondamenta) che un tempo si innalzava col suo ricco prospetto ornato di colonne, di marmi e di statue.
Si è calcolato che il Teatro potesse contenere tre o quattromila spettatori. Addirittura alcuni studiosi ritengono che un tempo fosse dotato di copertura fissa.
Le foto che ho il piacere di condividere sono state scattate con la fedele Leicaflex SL2 munita di un obiettivo grandangolare 24mm, indispensabile per evidenziare l’imponenza dell’intera struttura. Inoltre la giornata particolarmente soleggiata ed il sole ad “ore 12”, quindi con ombre particolarmente “dure”, hanno esaltato la texture della struttura
La pellicola usata è una Fujifilm Acros 100 Iso, sviluppata con chimici IlFord.
“Fare una fotografia vuol dire allineare la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere.” (Henri Cartier-Bresson)
Egr. Socie/ii parliamo di sviluppi negativi in bianco e nero e allestimento di una postazione, per poi arrivare alla fase di stampa.
Nei corsi A, B, C che promuovo in primavera ed autunno, siamo allo stato attuale fermi al periodo pre-covid 19. Speriamo nell’ottobre 2020…
Desidero presentare in questo caso un’interessante uscita didattica con allieve/i con il nostro fidato rullino 135/36 B/N con Reflex al collo. Il tema scelto di comune accordo è stato sul pittoresco e ridente paese chiamato Clanezzo (BG).
Qui sorge un castello che fu dei Dalmasari, Signori di Brembilla (BG). Insiste poi più sotto un’amena passerella che attraversa il fiume Brembo e il ponte con un bell’arco, sovrastante il torrente Imagna, confluente nel Brembo. Qui sotto, a sghimbescio rispetto al superiore, vi è un antichissimo ponticello che si vuole attribuire a epoca romana. I resti di un torrione, d’epoca più recente, stanno a dimostrare una buona posizione strategica: qui, infatti, doveva essere un tempo la biforcazione per la valle Imagna e la valle Brembana, lungo la mulattiera che corre sulla destra del Brembo, alle falde del monte Ubione, ove rimangono i resti di un Forte della Repubblica Veneta (fonti bibiografiche tratte dal volume “Conosci Bergamo” di Luciano della Mea).
Dicevo delle uscite di insegnamento per allenarsi con la reflex e cimentarsi artisticamente nelle riprese fotografiche che più ci affascinano.
Tecnicamente, insegno alle allieve/i le tre regole che ritengo “fondamentali” nella fotografia: ESPOSIZIONE – MESSA A FUOCO – SVILUPPO DEL NEGATIVO.
Un buon fotografo deve fare sempre questo. Io ritengo che una fotografia deve appartenervi totalmente, mentre si fanno riprese. La Camera Obscura è nei fondamentali per avere un’immagine come noi vogliamo che sia. Lo scorso anno, nella sessione estiva, un’altra positiva esperienza di insegnamento con gli appassionati, è stata la Fotografia Alpina e/o Naturalistica. Fotografie entusiasmanti, in Dia Color , per proiezioni spettacolari anche in esterni. Da me coniate col nome “Dia sotto le stelle…”. Si era nell’alta Valsassina (Lecco): Alpe Giumello, Alpe Paglio, Pian dei Resinelli, Pian delle Betulle etc.. Migliaia di scatti con escursioni e ausilio di guide alpine lecchesi.
Comunque desidero spronare i socie/i e allieve/i di promuovere nel nostro Blog un’iniziativa: presentare il primo sviluppo eseguito nei corsi di Camera Obscura!
Presenterò anch’io il primo sviluppo Bianco e Nero eseguito nell’Istituto della Regione Lombardia a Bergamo. Alla fine dell’anno l’Istituto rilascia un “Attestato di Qualifica Professionale di Fotografo“. Per lo scrivente è stata una preparazione propedeutica entusiasmante e da qui è iniziata la mia “missione/passione di insegnamento” dell’Arte Fotografica Tradizionale.
Negli anni si sono succeduti, promossi dallo scrivente, un centinaio di corsi nelle sessioni autunnali e/o primaverili. L’ultimo, in ordine di tempo, nell’autunno 2019/2020, con presentazione delle attuali tematiche nel Blog – Febbraio 2020. Tutte foto in bianco e nero sviluppate e stampate dagli allievi.
E’ mia intenzione presentare una selezione in accordo con gli autori artisti di altre interessanti tematiche. Le migliori opere saranno selezionate da un’attenta lettura port-folio per arrivare a Mostre itineranti per Bergamo e Provincia, in prestigiosi edifici storici.
Colgo l’occasione di augurare a tutti Voi le migliori foto-vacanze e, riuscire… magari a fine ottobre di rivederci al Fotoclub il primo e terzo giovedì del mese dalle 21!